Protocollo DMX per lo spettacolo
In ambito teatrale il datore luci è il tecnico deputato al controllo degli apparati d'illuminazione necessari allo spettacolo. [1]Il datore luci segue il copione dalla postazione di regia e gestisce le fonti luminose secondo le indicazioni del regista e del disegnatore delle luci. Lo strumento che permette il controllo delle fonti luminose è il mixer luci.Il compito del tecnico non si limita alla semplice accensione o spegnimento di una fonte luminosa nel momento giusto, in accordo con la scena e con il momento della recita: la velocità con cui i proiettori luminosi si devono accendere, l'intensità con la quale devono illuminare l'area del palco desiderata, l'azione in scena o il gruppo di attori che devono essere illuminati, la posizione, l'orientamento, il colore, la velocità di rotazione o inclinazione, il tempo per i quali devono rimanere accesi.Nelle fasi di allestimento dello spettacolo dovrà tenere conto delle differenti esigenze delle altre figure professionali che collaborano con lui: costumisti, truccatori, scenografi, fotografi di scena. Il DMX512 è un protocollo(un po' come l'USB) che ci permette, tramite un solo cavo a 3pin, di inviare un valore numerico da 0 a 255 (DMX value) a 512 canali (DMX channels): né più, né meno. Ma vediamo in pratica come funziona il protocollo.
La consolle luci comincia ad inviare alla catena DMX il valore del primo canale, poi del secondo e così via fino all'ultimo canale controllabile dalla consolle, per poi riprendere dal primo.
L'intero aggiornamento dei 512 canali (refresh) dura 20 millisecondi, e sarà più breve se i canali utilizzati sono meno.
Inizialmente inventato per il teatro, la classica consolle si presenta con numerosi fader, ognuno dedicato ad un canale.
Il numero massimo di fader è appunto 512, ovvero 512 canali, ma generalmente queste consolle si presentano con 32 o 64 o 128 canali.
Ogni fader controlla un canale DMX e muovendo un fader si cambia il valore trasmesso al relativo canale, da 0 (fader in basso, luce spenta) a 255 (fader in alto, luce al massimo).
Dalla consolle esce il cavo DMX, il quale raggiunge il primo proiettore più vicino, al quale si connette al suo ingresso.
Ogni proiettore è dotato di ingresso e uscita DMX, quindi dallo lo stesso proiettore uscirà un cavo che si porterà al secondo più vicino proiettore e così via.
Questo tipo di collegamento è detto a cascata e permette, tramite un solo cavo,di partire dalla consolle e arrivare a ogni dispositivo.
Ogni proiettore andrà quindi mappato con un indirizzo. Sì, perché dalla consolle scelgo che valore inviare a ciascun canale, ma come fa ogni proiettore a sapere a che canale rispondere?
Ecco che sopra ogni apparecchio DMX troviamo degli switch o un microcomputer che ci permette di decidere a che canale rispondere: non importa l'ordine in cui abbiamo collegato i proiettori in cascata, ogni macchina sarà quindi controllata dal relativo fader in consolle.
Possiamo addirittura nella catena DMX mappare più proiettori con lo stesso canale: in questo modo agendo sul relativo fader in consolle, si comporteranno tutti alla stessa maniera. Questo ci permette di controllare effetti luci anche molto complessi in tempo reale in maniera automatica, perchhè non ci sarebbero i tempi di reazione per controllare il tutto manualmente.